Città del Vaticano, 12 gennaio – Proseguendo la tradizione inaugurata da Giovanni Paolo II secondo la quale il Papa, solitamente nel giorno del battesimo di Gesù nel Giordano e nella cappella Sistina, come un semplice parroco della Curia romana, battezza un gruppo di neonati, oggi è stata la prima per Papa Francesco.
Papa Bergoglio ha particolarmente a cuore il sacramento del battesimo, tanto che a maggio, aveva parlato di “una Chiesa con le porte aperte, non di una dogana dove chi cerca Gesù viene allontanato perché ha commesso qualche errore.” Nello specifico, il Santo Padre, con i suoi modi umani ma spicci, aveva citato un episodio ricorrente alle ragazze madri quando, avvicinandosi alla Chiesa per chiedere il sacramento del battesimo per il figlio, si sentono respingere da molti parroci perché non sono sposate, aggiungendo “Questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare il suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa! Questo non è zelo! Allontana dal Signore!” e, pochi giorni fa, aveva ribadito che il battesimo “non è una semplice formalità ma un atto che tocca in profondità la nostra esistenza” invitando “ciascuno a cercare di scoprire la data del proprio battesimo.”
Così, fra i 32 bambini battezzati dal “Cardinale venuto da molto lontano”, è presente Giulia, di sette mesi, figlia di genitori sposati solo con il rito civile.
Il Pontefice, nell’omelia, con la Sua semplicità, ha detto “Oggi canta il coro, ma il coro più bello è quello dei bambini, alcuni piangeranno, se hanno fame o hanno qualcosa; se hanno fame, mamme, dategli da mangiare, tranquille”, creando così un particolare clima di partecipazione, gioia e commozione per questi 32 figli di Dio che, con il battesimo, sono stati purificati dal peccato originale.