“La guerra è una follia”
Redipuglia, 13 settembre – Stamattina, a Redipuglia, dopo la visita 22 anni fa di Papa Giovanni Paolo II, è tornato il Papa.
L’ occasione è il centenario della Grande Guerra.
Papa Francesco si è recato al Sacrario dove sono sepolti i Caduti della I^ Guerra Mondiale, per rendere loro omaggio pregando fra le tombe, per tutte le vittime, perchè in un cimitero di guerra non ci sono distinzioni di bandiere ma solo soldati che hanno dato la vita in combattimento, cominciando proprio dal cimitero austro-ungarico. Poi, ha visitato le trincee.
Durante la S. Messa, dinanzi a quella tragedia, il Papa ha detto: “Trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia!”
Al termine della celebrazione, una grande sorpresa ed emozione per Jorge Mario Bergoglio, quando i Capi di Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito gli si sono avvicinati per consegnargli un documento: il foglio matricolare del soldato Giovanni Carlo Bergoglio, nonno di Jorge Mario Bergoglio.
Giovanni Carlo, classe 1884, professione caffettiere, matricola numero 15.543, un metro e 66 centimetri di altezza, presentatosi il 28 giugno 1904 alla visita di leva, venne “rimandato per deficienza toracica” e quindi non aveva prestato il servizio militare.
Con lo scoppio della guerra mondiale, anche i “rivedibili” vennero richiamati così Giovanni Carlo Bergoglio il 10 luglio 1916 indossò l’uniforme. Essendo tra i pochi che sapevano leggere e scrivere, con l’incarico di radiotelegrafista, venne assegnato al 78° Reggimento Fanteria di stanza al confine con la Slovenia, sul monte Sabotino, dove i combattimenti erano quotidiani tanto che il suo Reparto, alla fine della dura guerra, contò 882 morti, 1.573 dispersi e 3.846 feriti.
Giovanni Carlo Bergoglio si salvò ed il 15 agosto 1919 venne congedato con una dichiarazione di buona condotta, un premio di 200 lire e la libertà di poter tornare dalla famiglia, a Portacomaro, in provincia di Asti, da cui venne poi generato Papa Francesco.