Non c’è da stupirsi, ma da chiedersi perchè tante scelte sbagliate? Sbagliare è umano, insistere deleterio, come lo dimostrano questi casi. La fede non sta crescendo, anzi si espande un deserto puro con una sola risposta: far cambiar strada a chi non può rappresentarla.
Non meravigliamoci, tutto questo esisteva e prolificava nella Chiesa come una piovra ed è risaputo. Sempre negli anni di oscurantismo, una figura santa è arrivata ad accendere la luce della fede e rianimare gli animi.
Ricordo, alla fine degli anni 60, come rimasi senza parole quando mi trovai ad incontrare un gruppo di seminaristi con i quali si organizzava una serata per la pace. Erano giovani ed onestamente, parlando con loro, non trovai nelle loro intenzioni la volontà o la fede necessaria per vivere in un ordine religioso. In realtà, molti di loro vivevano nella congregazione dei preti per essere in grado di studiare prendersi una laurea e poi decidere il da farsi seguendo quel che l’anima suggeriva. Già allora molti di loro si lamentavano delle visite notturne di preti che bussavano alle loro porte.
Per me fu una vera scoperta se non delusione rendermi conto di come la Chiesa venisse usata ed invogliasse a sua volta giovani poveri a vivere una vocazione inesistente con lo scopo di produrre nuovi servi di Dio, in realtà molto lontani da quella intenzione. Nulla a che fare a confronto delle vocazioni di giovanissimi chiamati da Dio.
La vocazione è una scelta come il matrimonio, se non si è portati a fare i preti o i mariti/mogli, meglio lasciare prima del tempo, sarebbe doveroso per le coppie capire prima d’arrivare all’altare (ormai i matrimoni in chiesa diventano sempre più rari), seguire un corso prematrimoniale allo scopo di comprendere il significato del matrimonio nella coppia per saper sostenere, nella fede, le difficoltà da affrontare insieme alle tentazioni insuperabili se alla base del rapporto non esistono rispetto, valori simili, comprensione, ma un’attrazione fisica sostanziosa la cui durata avrà confini limitati a scapito della prole messa al mondo. Oppure, per entrambi i casi, una scelta fatta con un fine secondario.
Per i preti, la castità è imposta dalla Chiesa, ma anche se non ci fosse, pensate sarebbe tutto diverso? Forse peggio. Immaginatevi un parroco a dover soddisfare i bisogni della famiglia e quelli della parrocchia, confessioni, matrimoni, messe quotidiane e festive con annessi i campi estivi, la formazione dei giovani per prepararli alle cresime e comunioni? Pensate la vita di vera da castità di un prete, anzi di tutti i membri di una congregazione come andrebbe a finire tra sopportazione, invidie, ubbidienze, regole da rispettare, peggio di un matrimonio diventato indesiderato !!!!
Inoltre la Chiesa non tiene conto delle naturali predisposizioni di un novizio prima dei voti perpetui. Potrei portare l’esempio di un amico, a 21 anni era già assessore ad Asola (Ma) dotato di grande comunicativa e senso dell’umorismo e una fidanzatina. Un incidente gli cambia la vita, condannato a non poter più camminare, già le radiografie lo preannunciavano. Mentre veniva operato, il suo spirito, vuoi nel sogno o in altra forma incontra due suore, una gli spiega come il Signore lo avrebbe salvato tornando a camminare ed avrebbe cambiato stile di vita… Ebbene il miracolo avviene e lui racconta l’incontro e le parole della suora. La via del sacerdozio diventa per lui un desiderio fortissimo, lascia la fidanzata, il Comune, la famiglia e diventa prete, ma i primi anni quasi lo azzerano nella depressione, l’avevano inviato, lui pieno d’entusiasmo e d’energie, in una parrocchia ai sobborghi di Roma a servizio di un parroco con il quale non si trovava, in una comunità difficile e il tutto senza tenere conto delle doti naturali e caratteriali del giovane prete portato ad organizzare ed usare la parola.
Non si è fatto prendere dallo sconforto, ha vinto la depressione iniziando a trovare i soldi per aggiustare le campane e risorgendo con i progetti che desiderava creare. Seguendo il suo istinto e i suoi bisogni, oggi Pietro Bongiovanni è Monsignore e Parroco della Chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma e a capo dei gruppi di preghiera di Padre Pio. Alle sue Messe, la chiesa è stipata per ascoltare le sue omelie. È riuscito a mettere in pratica se stesso, realizzandosi nella scelta fatta.
Ma quanti ci riescono? Sarà tentato anche lui? Sicuramente, è umano, come dice Bergoglio, mentre Cristo ha detto “Pregate per non cadere in tentazione”. Se la Fede è vera, con quella si vince. Chi vuole vivere il sacerdozio in libertà se ne esca e per chi il matrimonio lo sente stretto prima ancora d’inizialo, abbandoni la nave senza fare affondare in seguito gli innocenti.