Roma, 6 maggio 2017 – È morto ieri a Roma, nell’Ospedale Militare del Celio, il Generale C.A. Luigi Ramponi.
Il Generale Ramponi, che il 30 maggio avrebbe compiuto 87 anni, frequentò l’Accademia di Modena, venendo nominato sottotenente dei Bersaglieri nel 1951. Ha comandato il 1° Reggimento Bersaglieri, quindi la Regione Militare della Sardegna. È stato Direttore Nazionale degli Armamenti e quindi Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa.
Dall’11 gennaio 1989 sino al 31 agosto 1991 è stato Comandante Generale della Guardia di Finanza e dal 1991 al 1992 Direttore del SISMI.
Appresa la notizia, il comandante Generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ha voluto ricordare il suo predecessore, Generale Ramponi, con un comunicato, nel quale, fra l’altro si legge: “Ufficiale di grandissime capacità e qualità umane”. Da Bersagliere, “portò con se la generosità, lo slancio e l’intraprendenza tipici dei “soldati dal cappello piumato”, qualità che riverberò poi con grande efficacia anche nella Guardia di Finanza dove, da Comandante supremo, si batté per una fiscalità moderna che non fosse solo vessatoria nonché per il contrasto della criminalità economica in tutte le sue forme, rendendosi tra l’altro artefice dell’ammodernamento e del potenziamento della flotta aerea e navale del Corpo. Il Generale Ramponi intendeva la “militarità” nella Guardia di Finanza come condizione che consente agli appartenenti al Corpo di essere ancora più efficienti sotto il profilo operativo, nell’azione di comando e nella duttilità d’impiego, garantendo, inoltre, costanza e continuità nell’esercizio delle funzioni di polizia tributaria e giudiziaria. Riteneva, quindi la condizione militare delle Fiamme Gialle come un valore aggiunto per “La Guardia” – come spesso il Generale Ramponi amava chiamare la GDF – a beneficio dell’intera collettività. Nonostante le sue indiscusse qualità personali e professionali gli abbiano successivamente riservato grandi soddisfazioni per i ruoli che assunse al SISMI, prima, e in Parlamento poi, il Generale Ramponi terminò il suo periodo di comando nel Corpo con “legittimo sentimento di tristezza”, ma non prima di aver rivolto a tutti i finanzieri, nel suo ultimo Ordine del Giorno Speciale, queste parole: “Lascio la Guardia di Finanza, ma vi porto tutti nel cuore”.
In congedo, entrò poi in politica per 4 legislature, di cui 3 come Senatore.