Ricordando Via Fani… doveroso omaggio alle Famiglie dei Valorosi Caduti… con ricordi personali…

Roma, 14 agosto 2019 – Su L’Eurispes.it leggiamo..: “L’Ombra di Aldo Moro e della sua scorta. Chi era Oreste Leonardi….” – di Redazione – 26 Marzo 2019 “”Il 16 marzo 1978 si consumava uno degli atti più efferati della recente storia italiana: l’agguato di via Fani compiuto dalle Brigate Rosse per uccidere gli uomini della scorta di Aldo Moro e sequestrare l’esponente politico. Ma quanto si parlò degli uomini della scorta e quali ricordi sono rimasti di loro? Quarantuno anni dopo, pochi ricordano i nomi degli uomini che avevano il compito di tutelare Aldo Moro; eppure, l’immagine del Presidente della Democrazia Cristiana insieme con Oreste Leonardi, è divenuta iconica.
Delle cosiddette “vittime collaterali” che, nel caso di via Fani, come in tutti gli altri episodi di terrorismo, erano e sono rimasti soltanto dei nomi su una lapide sulla quale solo i familiari piangono, si sa poco o nulla. Le persone che proteggono la quotidianità di politici, “testimoni di mafia”, giornalisti, Magistrati, rischiano la vita tutti i giorni rimanendo nell’ombra. “L’Ombra di Aldo Moro“, scritto da Patrizio J. Macci, e interpretato e diretto da Pino Calabrese, tenta di riempire questa lacuna, attraverso il ritratto di Oreste Leonardi, il capo scorta del Presidente della Democrazia Cristiana, per l’appunto “l’ombra” di Aldo Moro. E, attraverso di lui, dare voce a tutti gli altri – Poliziotti, Carabinieri e uomini di ogni Corpo e delle Forze armate – che hanno fatto della loro vita l’ultimo baluardo della difesa di qualcosa nella quale hanno creduto o hanno dovuto credere. L’Ombra di Aldo Moro è un testo “anomalo” nel panorama della produzione teatrale su Moro, perché racconta il sequestro dal punto di vista del suo caposcorta: il Maresciallo Oreste Leonardi.
Per la sua rappresentazione, è stato scelto in maniera mirata il Teatro del Lido di Ostia per dare un segno di rinascita civile in un territorio (il X municipio di Roma Capitale) profondamente depresso dopo il Commissariamento per mafia, l’aggressione al giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi, e i fatti accaduti nel quartiere Axa, dove il nuotatore Bortuzzo è stato offeso nella vita da mani scellerate.
In questo reading si rivive in maniera emozionale e coinvolgente uno spaccato della Storia d’Italia, una ferita ancora aperta. L’appuntamento è stato per venerdì 29 marzo alle ore 20 presso il Teatro del Lido di Ostia, Via delle Sirene 22 – INGRESSO LIBERO.””
Oreste Leonardi, orfano del padre, caduto durante la seconda guerra mondiale nel 1944, quando frequentava il secondo anno di Ginnasio, terminati gli studi nel 1946 si arruolò nell’Arma dei Carabinieri.
A Viterbo divenne istruttore presso la Scuola sabotatori del Centro militare di paracadutismo a Viterbo. Sposato con Ileana Lattanzi (deceduta il 29 maggio 2018) ebbe due figli, Cinzia ..(purtroppo deceduta ancora giovane il 5 ottobre 2014) e Sandro. Nel 1961 fu assegnato alla scorta di Aldo Moro, all’epoca Segretario della DC, con il quale strinse un forte legame affettivo e di fiducia… Aggiungo che il personale della scorta ad Aldo Moro fu personalmente scelto da mio Padre.. all’epoca Comandante della Legione di Roma..il quale (ahime’..) decedette il 19 ottobre 1964, appena 58enne, per rapida malattia….Al Suo funerale in Roma partecipò l’On. Moro, divenuto Presidente del Consiglio….scortato nella Chiesa di San Pio X alla Balduina da Oreste Leonardi.. come visibile da foto…Con Oreste Leonardi e Domenico Ricci rimanemmo amici, frequentandoci…sino a quel maledetto 16 marzo….proseguendo poi con le Famiglie…

Ora due ricordi personali…Devo dire che ne ho tanti…e per questo i miei articoli a volte sono lunghetti…per i miei 25 lettori…Bene…Nel 1994 su mia proposta, quale Comandante Provinciale di Viterbo, fu intitolata la Compagnia di Civitacastellana al Maresciallo Leonardi, non potendo purtroppo intervenire alla cerimonia in quanto trasferito e impegnato in quei giorni in Calabria… Fu Madrina la cara signora Leonardi, alla presenza di Autorità civili, militari e religiose… in particolare del grande Prefetto Mario Moscatelli, successivamente Prefetto di Trieste e di Torino… Proseguendo.., domenica 11 ottobre 1998, venne invece inaugurata la Stazione CC di Palagianello (TA), durante la mia quadriennale permanenza quale Comandante Provinciale, alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno On. Sinisi, Autorità civili e militari, del Comandante della Regione CC Puglia, il ben ricordato Generale Roberto Cirese… L attivazione di quel reparto – al cui comando su mia proposta venne designato il giovane e brillante Brigadiere Damiano Maio, tuttora nella piena responsabilità di Comando nel grado di Luogotenente… da me ben conosciuto in Calabria (nel quadriennio precedente) quale sottordine nella difficile Stazione di Isola Capo Rizzuto – si inseriva nei potenziamenti delle strutture territoriali che sarebbe stata completata nella provincia tarantina in tempi rapidi con l’istituzione della Compagnia di Massafra e delle Stazioni di San Marzano di San Giuseppe, Leporano e Torricella…Gradita Madrina della cerimonia di Palagianello fu anche qui la cara signora Ileana Leonardi… su invito congiunto del grande Sindaco di Palagianello, l’On. Rubino, e mio… E questo per portare, come accaduto a Civitacastellana, ai più giovani di quelle comunità, il messaggio d’amore di Fede e di coraggio che ha caratterizzato tutta la vita di Oreste Leonardi… Amore per la Famiglia e per la Patria, Fede in Dio e nei valori immutabili nel tempo, coraggio indomito evidenziato anche di fronte alla morte.. Questa la lezione che proveniva dal martirio dell’Eroe della Patria e della Fede.. Sentimenti intimamente vissuti praticati e sofferti…
Accanto ad Oreste Leonardi, ricordiamo l’altrettanto valoroso Domenico Ricci, con il quale intrattenni nel tempo rapporti di affettuosa amicizia… continuati con la Famiglia… Tristia… domenica 16 gennaio 2011 il figlio di “Mimmo” RICCI, mi comunicò che la cara Mamma era volata in Cielo proprio quella mattina… Malata da tempo, aveva vissuto i lunghi anni dalla morte del carissimo Marito nel culto del Suo ricordo e nell’Amore di Figli, Nuore e Nipoti. Persona buona e semplice, non faceva mai mancare, anticipando le telefonate, il Suo ricordo in occasione delle Festività agli amici, ma soprattutto agli amici del Suo Mimmo…. Grazie cara Signora Maria, finalmente con il Suo Mimmo, lassù dove vede Colui che ha creato l’Universo e numera le stelle; davanti a Colui per il Quale nessuna lacrima d’uomo va perduta quando questa è riscattata dalla FEDE che ci insegna che “VITA NON TOLLITUR MUTATUR”, la vita non è tolta ma muta …
I Familiari dei Caduti di via Fani hanno sempre vissuto con discrezione….nel rispetto dei valori e delle Istituzioni, assistendo in silenzio al ritorno, in primo piano, degli ex terroristi. Li abbiamo tutti guardati presentare libri, tenere convegni, salire in cattedra, entrare a far parte delle Istituzioni stesse, assistere, infine, all’ennesima loro “escalation mediatica” sul proprio ricordo di quegli anni mostruosi, come se quella stagione avesse avuto per protagonisti.. i soli componenti della lotta armata…

Concludiamo, rendendo doveroso omaggio ai Caduti di via Fani e alle loro care Famiglie, ovviamente cresciute nel tempo… In primis…
Ileana Lattanzi (vedova del Maresciallo CC Oreste Leonardi)….
Maria Rocchetti (vedova dell’App. CC Domenico Ricci)….
Maria Pia Zizzi ( sorella del Brig. della P.di S. Francesco Zizzi)…
Ciro Iozzino (fratello dell’Ag. della P. di S. Raffaele Iozzino)…
Angelo Rivera (fratello dell’Ag. della P. di S. Giulio Rivera)….

CARABINIERE Raffaele Vacca, Generale di Divisione nella Riserva

Del direttore:
Mi permetto di aggiungere il mio ricordo di quella maledetta mattina… Percorrevo l’Olimpica,altezza dello stadio per recarmi in Tribunale quando la Centrale Operativa segnalò, come prima nota, la sparatoria in via Mario Fani. Informai la Centrale che mi stavo recando immediatamente sul posto, a bordo di Fiat 127 colore rossa, con il collega autista. Mentre stavamo per imboccare via Fani, sopraggiunse la macchina del Capitano Magliuolo, Comandante della Compagnia Trionfale. Pochi metri e, quello che si presentò ai nostri occhi fu agghiacciante. All’incrocio con via Stresa, Fiat 128 a bloccare la Fiat 130 su cui viaggiava Aldo Moro e dietro l’alfetta della scorta delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Sulla Fiat 130, alla guida con ancora le braccia sul volante ed occhi aperti, morto, l’appuntato Domenico Ricci; lato anteriore destro, corpo a metà dentro, il Maresciallo Oreste Leonardi, da me ambedue conosciuti.
Sul sedile anteriore dell’alfetta, riverso, l’Agente di Pubblica Sicurezza Giulio Rivera, mentre il vicebrigadiere di Pubblica Sicurezza Francesco Zizzi, gravemente ferito, veniva portato via dall’ambulanza prontamente intervenuta. Sul selciato, come un cane abbattuto, il corpo dell’agente di P.S. Raffaele Iozzino.
L’onorevole Aldo Moro, era stato rapito ma era ancora in vita. Gli Uomini della scorta, erano tutti morti. Ricordo… solo l’Onorevole Giorgio Almirante, in Parlamento, ebbe parole prima per le vittime e poi per Aldo Moro...

Carabiniere Salvatore Veltri, S.Ten.  (r)

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