Rosso: Antologia sulla violenza di genere

Il recente libro di Emanuela Sica

Roma, 23 aprile 2021 – Nel suo recente lavoro, “Rosso: Antologia sulla violenza di genere”, Emanuela Sica, edito Delta 3, affronta il problema della violenza sulla Donna.

Nello scriverlo, ha adottato il motto dei protagonisti del romanzo “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas, declinandolo al femminile “Una per tutte, tutte per una”, partendo dal principio che “per ogni donna stuprata e offesa, siamo tutte parte lesa”.

L’opera raccoglie la testimonianza di 79 donne, dalle trasversali identità e professionalità ma legate da una sola matrice, essenziale, profonda, autentica, esclusiva, non mutuabile:la sensibilità femminile.

Tutte donne impegnate, attente: “sentinelle” dei diritti violati, “sorelle” ideali di chi è stata maltrattata, svilita, violentata, uccisa, prima nella dignità, poi nel corpo, comprendendo anche testimonianza diretta di alcune, esse stesse vittime in prima persona, della violenza.

Lo spirito di “Rosso”, è che le silenziose vittime della violenza, possano trovare voce, coraggio, forza, consapevolezza per liberarsi, dalle morse di un nemico sempre più subdolo e irreale, il più delle volte mascherato da vero amore.

Ma la violenza non è solo quella diretta, commessa dal compagno, il marito, il fidanzato, il padre, il fratello, l’amico…

Più sovente, purtroppo, alla violenza materiale, si unisce quella – forse più grave ancora – commesso dai media…

Nei titoli di giornale, nei resoconti di cronaca, nel racconto falsato della storia per trovare parole e spunti di giustificazione, ribaltati sempre e solo sulla donna, e non chiari elementi di colpevolezza dell’uccisore o del violentatore di turno. E che dire del linguaggio dei libri, dei social o quello del volgo comune? Che dire degli stereotipi; dei simboli, dei tabù; delle ataviche concezioni delle donne semplicisticamente viste nell’accezione di procreatrice, quasi fosse un banale oggetto di possesso o proprietà, ridotta solo a “sfornare e crescere figli”; della violenza assistita quando i figli, oltre ad essere testimoni dell’orrore, restano senza la madre, perché uccisa dal padre. Per non parlare di quelli, addirittura, uccisi loro stessi, nel vortice della violenza più efferata, per distruggere non solo la donna ma anche la madre che resta in vita ma è una morta che cammina? E la legge riesce davvero a tutelare la vittima di violenza?

Anche a questo, mira il libro…

L’opera si conclude con il ringraziamento di Emanuela Sica a tutte le persone che hanno contribuito all’opera, alla figlia Ginevra Angelica D’Avino per la consulenza grafica alla copertina; all’amica e collega Rossella Luongo, per la consulenza editoriale al libro ed infine ma non ultima, alla scrittrice Dacia Maraini per aver voluto donare, a questo libro, un suo profondo e importante contributo.

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