Bagnasco, ‘Roncalli profeta dei nuovi tempi, Wojtyla eroe indomito’
da Redazione ANSA CITTA’ DEL VATICANO 27 aprile 2014
Il giorno della canonizzazione dei due Papi è arrivato. Piazza San Pietro e Via della Conciliazione si sono riempite di centinaia di migliaia di fedeli in attesa della messa in cui papa Francesco proclamerà santi Giovanni XXIII, il papa del Concilio, e Giovanni Paolo II, il grande “condottiero” della fede.
Molti i pellegrini che hanno dormito nei sacchi a pelo vicino ai varchi, aperti prima dell’alba. Più lento l’afflusso in Piazza San Pietro per i controlli. Numerosissimi anche i fedeli che hanno partecipato alle veglie di preghiera nelle chiese di Roma, la “notte bianca” della capitale, tra canti, preghiere, adorazione eucaristica e confessioni. I gruppi più numerosi, quelli dei polacchi giunti per la canonizzazione di papa Wojtyla e i bergamaschi per quella di Roncalli. Ma le bandiere che sventolano hanno i colori di tutte le nazioni, i pellegrini parlano tutte le lingue.
Benedetto XVI, che indossa la stola liturgica bianca e la mitria bianca, è stato accolto da applausi al suo ingresso sul sagrato di San Pietro.
Nel mentre le delegazioni ufficiali cominciano a prendere posto sul sagrato vaticano in attesa della messa di canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Il premier Matteo Renzi è arrivato con la moglie sul sagrato della basilica di San Pietro accompagnato dall’arcivescovo tedesco Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia. Tra i primi ad arrivare, il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, con la moglie. Un centinaio le delegazioni di Paesi di tutto il mondo e di organizzazioni internazionali, con 34 tra capi di Stato e di governo.
Al loro arrivo sul sagrato, i rappresentanti ufficiali sono salutati dal prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gaenswein.
Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ricorda oggi sulla prima pagina di Avvenire le figure di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II0. “Giovanni XXIII – osserva Bagnasco – resterà per sempre legata al Concilio Vaticano II, autentica primavera della Chiesa. Come un ‘profeta dei nuovi tempi’, si è lasciato guidare dallo Spirito di Dio per fare le opere di Dio. E il Concilio fu una ventata dello Spirito sulla barca della Chiesa.
Giovanni Paolo II, prosegue il presidente della Cei, “è apparso come il ‘condottiero senza paura’, colui che, investito dall’ansia evangelizzatrice, ha solcato terre e mari per annunciare Cristo e l’uomo. Pellegrino instancabile fino ai limiti dell’impossibile, non solo non ha avuto paura del mondo, ma ha amato ed è andato incontro al Signore, cercandolo in ogni angolo del pianeta come nessun altro”.
Dispiegati per gli aspetti logistici e della sicurezza 26 mila volontari e diecimila uomini delle forze dell’ordine, 16 i presidi medici, 77 le ambulanze. La metro a Roma è rimasta aperta tutta la notte. L’afflusso dei fedeli è stato rigidamente regolamentato, e quindi, pur massiccio, è avvenuto ordinatamente. Il dispositivo di sicurezza finora ha funzionato alla perfezione. In distribuzione ai pellegrini migliaia di bottigliette d’acqua.
La lunga notte di attesa ha provocato comunque alcuni malori: nelle ultime ore il presidio della Croce Rossa alla destra del colonnato ha accolto oltre trenta persone, con qualche paziente trasferito anche al vicino ospedale Santo Spirito. Per quanti non sono riusciti ad entrare in Via della Conciliazione e Piazza San Pietro sono stati piazzati numerosi maxi-schermi in vari punti della città. “Finora tutto bene – ha confermato il direttore della Protezione civile di Roma Capitale Mario Vallorosi – c’è un grande afflusso ma non abbiamo avuto nessun problema o chiamate di crisi”.