Roma, 19 aprile – Un momento euforico di allegria e di vitalismo investe qualche decina di giovani pronti a esibirsi in passerella in uno dei saloni del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts appositamente allestito per un evento unico nel suo genere, una sfilata di moda dal titolo “CALL TO LOVE FOR AISM” , dedicato alla sclerosi multipla, che ha visto coinvolti quasi cento ragazzi come modelle e modelli, tra cui una ventina affetti da SM.
L’idea nasce dalla giovane Pinda Kida, stilista di 26 anni con sclerosi multipla, il cui
sogno nel cassetto era quello di veder sfilare ragazze con SM che indossano i suoi capi.
72.000 persone, per lo più giovani, in Italia soffrono di questa malattia autoimmune cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, rendendo difficile la comunicazione tra il cervello e il midollo spinale.
Le cause dell’insorgenza di questa patologia vivono ancora nel mondo ovattato delle ipotesi, le più accreditate delle quali sono da ricercare in una alterazione genetica o infettiva, mentre si sono cercate correlazioni con fattori di rischio ambientale.
La malattia può manifestarsi con una vastissima gamma di sintomi neurologici e può progredire fino a gravissimi livelli di disabilità. Non esiste tuttora una cura nota, sono disponibili solo alcuni trattamenti farmacologici per prevenire la disabilità.
Il dottor Marco Salvetti, dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, sottolinea tuttavia i grandi
successi della ricerca fatti registrare negli ultimi cinque anni, mentre si continuano ad esplorare vie ancora non percorse per trovare le cure risolutive, ma soprattutto per mettere un punto fermo sulle cause.
Allo scopo l’Italia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti si sono coalizzati per una più rapida comunicazione dei risultati raggiunti con la ricerca.
Mentre a livello medico-farmacologico si hanno maggiori risultati per i più giovani, negli anziani è molto più difficile agire con un controllo farmacologico sulla complessità delle sintomatologie alla ricerca di una riversibilità.
Attorno al problema sono nate una serie di associazioni con il compito di sostenere i malati e di aiutare a trovare le risorse economiche perché la ricerca possa continuare.
Giancarlo Silveri, presidente dell’Aism di Roma, sottolinea come l’anno scorso l’impegno profuso ha permesso di arrivare a siglare una Carta dei Diritti per le persone affette dalla patologia, fra i quali, fondamentali, sono quelli alla ricerca, alla salute, al lavoro, alla inclusione nei ritmi sociali e alla partecipazione attiva.
Fra le sigle più presenti anche “Barcollo ma non mollo”, volontari dell’Aism di Vicenza, che propagandano le loro finalità con magliette con scritte evocative.
A spendersi con grande passione, fra gli altri, c’è Turchese Baracchi da sempre in prima linea nel sostegno alla ricerca dell’ AISM perché il suo adorato papà Ugo Baracchi, medico stimato da tutti, ha portato con grandissima dignità e forza questa subdola malattia sulle spalle per 30 anni, sempre con il sorriso sulle labbra. Turchese ha definito il padre : “Campione di vita, una persona che ha affrontato la sclerosi multipla con dignità e forza, diventando un grandissimo esempio per molti”.
Nel momento in cui la malattia decide di darti del filo da torcere, è proprio allora che deve venir fuori il carattere: “Mio padre ha combattuto sempre non mollando mai – continua Turchese-, non voleva darla vinta al male, ma purtroppo non ce l’ha fatta”.
Ora che il padre non c’è più, Turchese ha fatto sua la battaglia: “Vorrei veder sconfitta la sclerosi multipla e per questo motivo cerco di sostenere, in ogni modo, la ricerca che possa donare speranze a tutti quei malati che rappresentano lo spirito combattivo di mio padre”. Perciò anche lei sfila in passerella.
Gli abiti della sfilata, fra cui quelli da sera di Laura Froio, sono stati offerti in vendita a prezzi assai accessibili.