Sul pianeta sicurezza, non si aspetti la politica… che ben conosciamo… per cui i responsabili ai vari livelli si diano da fare prima che sia troppo tardi!!!…  con mie riflessioni e ricordi personali…

Roma, 28.10.2019 – Su Libero Quotidiano.It : “La Strage Silenziosa”… Suicidi tra le Forze dell’Ordine: fondamentale per la prevenzione il ruolo dello psicologo.
Cresce il numero dei suicidi tra le forze dell’ordine. Gli ultimi due episodi accaduti in provincia di Trieste e Palermo hanno riattualizzato un tema che da qualche mese è molto caldo. Da inizio anno ad oggi, infatti, sono 37 gli agenti che si sono tolti la vita.Dando uno sguardo alle statistiche rese note da Cerchio Blu, l’associazione che si occupa di disagio tra le Forze dell’Ordine, emerge un fenomeno in crescita negli ultimi mesi che doppia addirittura quello relativo ai suicidi nella popolazione italiana (9,8 casi ogni 100 mila agenti contro i 5 casi ogni 100 mila abitanti italiani). Se i dati statistici ci dicono che sono soprattutto Poliziotti e Agenti della Polizia Penitenziaria a togliersi la vita con la pistola di ordinanza (88% dei casi), in realtà esiste una casistica meno conosciuta di Carabinieri e Finanzieri che pongono fine alla loro vita con altre modalità. Dati alla mano sembrano essere gli over 40 i più vulnerabili come confermano i numeri di Cerchio Blu dove il 54% degli agenti suicida hanno un’età che va dai 45 ai 64 anni, mentre il 37% dei casi sono tra i 25 e i 44 anni. Un dramma dunque che non sembra avere una radice comune.Segnali allarmanti che hanno portato le Forze dell’Ordine ad istituire un osservatorio, lo scorso mese di febbraio, voluto dal Capo della Polizia Gabrielli, a cui prendono parte Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria. A questo si è affiancato un tavolo di lavoro istituito all’interno della Polizia di Stato con la partecipazione dei Sindacati, con l’obiettivo di comprendere il fenomeno ed operare a livello di prevenzione. Proprio ieri, a Palermo Carabiniere del Radiomobile si suicida in caserma, impiccandosi…aveva, povero caro, 43 anni…Si tratta del 56esimo caso del 2019…!!

Su IL TEMPO, invece: “Una Violenza Ogni 3 Ore – Otto aggressioni al giorno contro Poliziotti e militari”di Andrea Cionci
Sono numeri molto scomodi, forse per questo non vengono divulgati dai media. In Italia, ogni tre ore e mezza – vale a dire sette volte al giorno – un tutore dell’Ordine subisce un’aggressione. Nel 2018 è andata così, stando ai dato dell’osservatorio “Sbirri pikkiati” dell’ Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, che registra gli attacchi fisici causa di lesioni refertate agli operatori di Polizia durante i controlli su strada. Sono escluse dal conteggio, quindi, le aggressioni durante tafferugli per partite di calcio, manifestazioni etc…Il più indigeribile dei dati è quel 47,8 % di aggressioni commesse da stranieri (in aumento rispetto al 2017). Parliamo di 1264 attacchi su un totale di 2646: se la matematica non è un’opinione, considerato che gli stranieri sono il 12% della popolazione residente in Italia, ne segue che essi risultano circa 6,74 volte più aggressivi verso le Forze di Polizia rispetto agli Italiani. L’uso di alcol e stupefacenti ha, poi, un ruolo rilevantissimo: in ben 743 attacchi (28,1%), l’aggressore è risultato ubriaco o drogato, percentuale in crescita rispetto al 26,8% dell’anno precedente.Il triste record spetta proprio all’Arma dei Carabinieri, vittime nel 45,7% delle aggressioni. Seguono a ruota quelle alla Polizia di Stato con il 43%. Il restante ha visto coinvolti Vigili urbani e altri corpi. In 397 casi (15%) è stata utilizzata un’arma propria o impropria (bastoni, oggetti o la stessa vettura utilizzata per travolgere l’agente).Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica – come spiegano dall’Asaps – e il guaio è che l’autorevolezza e l’autorità delle Forze dell’Ordine sono fortemente venute meno nella percezione collettiva, anche da parte dei ragazzi.

Ora, per i miei 25 lettori, qualche riflessione già esternata su questo giornale, diretto da Salvatore Veltri, già gran Combattente della Legalità decorato al Valore, con ricordi personali di servizio… A settembre 2018, la giusta proposta di Legge presentata dall’on. Deidda (FdI) sulla reintroduzione dei Carabinieri Ausiliari. Mentre infatti si discute sulla Leva obbligatoria, con posizioni differenti anche nella stessa compagine di Governo, reintrodurre il servizio Ausiliari dei Carabinieri, su base volontaria e attraverso i concorsi Vfb1, potrebbe consentire non solo di colmare parzialmente i vuoti d’organico, che l’Arma lamenta da tempo, ma anche di assolvere alla funzione addestrativa ed educativa, che proprio i ‘tifosi’ della leva portano avanti. Era questa l’opinione dell’on. Deidda, che, secondo quanto scrive Infodifesa.it non ha riscontrato il parere favorevole del Governo. A parere di chi scrive, gli ausiliari dovrebbero essere estesi anche a Polstato e Guardia di Finanza per incrementare la presenza sul territorio… la benedetta prevenzione…Il fattore Deterrenza…Possibile che le pattuglie sono ancora costituite da due sole unità, magari una femminile, e non da tre consentendo al terzo soggetto dell’equipaggio di controllare mitra alla mano, i due colleghi che procedono al controllo? E perché magari non due autoradio insieme di notte nelle periferie pericolose o nelle strade isolate e nelle campagne? Un comparto che, per quanto riguarda la dislocazione dei presidi di Polizia/Carabinieri sul territorio, fa riferimento agli anni ’60, soprattutto nelle grandi città… Per attuare ciò dovrebbe intervenire un Napoleone Bonaparte? Via… Su… Cari Comandanti e Dirigenti… Datevi da fare… Da InfoDifesa apprendiamo che qualcosa finalmente dopo decenni si muove… “La complessiva disanima della situazione della forza dell’Arma – si legge nelle recenti linee guida in favore dell’Organizzazione Territoriale del Comando Generale dell’Arma – evidenzia come le maggiori carenze organiche siano attualmente sopportate dall’organizzazione Territoriale, che patisce un deficit del 6,96% (-5.797 unità), pari all’85,4% del passivo registrato dall’intera istituzione (-6.879 unità). In particolare, ad essere più fortemente penalizzati sono gli assetti dedicati al controllo del territorio posti alle dipendenze dei Comandi Provinciali, che – nonostante l‘assegnazione di 1.882 Sovrintendenti e 2.574 neo Carabinieri – soffrono ancor oggi l’assenza di 6.337 unità complessive, pari a quasi l’8% delle posizioni di impiego loro dedicate.” La soluzione emergenziale dell’Arma consiste, finalmente, con le nuove ottime linee guida nel “promuovere il graduale riassorbimento, sin da subito” dei sovraorganici “dei Sevizi Amministrativi, Reparti Comando e Uffici di Stato Maggiore legionali che presentano invece esuberi difficilmente giustificabili”, garantendo “prioritario sostegno ai dipendenti reparti deputati al controllo del territorio (in primis le Stazioni Carabinieri) verso cui è indispensabile orientare ogni risorsa disponibile”. Concludendo questa prima parte dell’articolo sulla inutile neo Leva obbligatoria, con finalità educative non più esistenti nelle famiglie attuali in cui genitori ed anche i nonni.. vogliono “divertirsi”.. con balli e crociere… affermiamo decisamente che la formazione dei giovani spetta alla Famiglia e alla Scuola e basta!!! Non certamente alle FFAA…che hanno altri importanti compiti…
Ma qual’è la vita dei bravi Carabinieri di Stazione? Sì, il Carabiniere della più piccola unità operativa dello Stato, entità autonoma e per questo speciale, quale è appunto la Stazione, un tempo definita a ragione la vera “antenna dello Stato”. Vorrei dire, ripetendo il concetto già in precedenza espresso, qualcosa proprio riguardo al ruolo di quel modesto ma grande Soldato della Legge, giornalmente esposto a situazioni stressanti, che possono a lungo comprometterne il benessere sia psicosociale che fisico.Gli eventi con i quali quotidianamente si confronta inerenti alle sue mansioni sono molteplici e delicati, come scritto e affermato in passato, vanno dalla gestione della normalità della vita civile, nel proprio contesto di lavoro, alla partecipazione ai servizi esterni di pattuglia o al servizio in Caserma, per prendere le denunce e fornire consigli alla gente sovente di un piccolo sperduto paese. Deve poi, all’occorrenza, essere in grado di confrontarsi con la violenza della strada, le rapine, gli omicidi e le sparatorie; dovrà vedere morti e feriti, partecipare a scontri violenti con delinquenti da arrestare, spesso ubriachi e drogati, sia di giorno che di notte, in zone isolate e lontane, Lui solo con il Collega, entrambi consapevoli della difficoltà di poter ottenere manforte…

Vengo nuovamente a me, senza vantarmi, solo per esperienza professionale, quale Comandante territoriale per decenni, con brevi parentesi in incarichi di Stato Maggiore presso Grandi Unità, mai al Comando Generale… Si, dieci anni in Compagnie territoriali (5 nella Compagnia Roma Trastevere; due a Gaeta; tre a Napoli Stella in prima guerra di camorra), e ben otto quale responsabile di tre impegnativi Comandi Provinciali (Viterbo; Catanzaro e Taranto)… Ho sempre disposto che le pattuglie dei Nuclei Radiomobili fossero rinforzate con terzo militare di Stazioni nell’arco notturno… A Catanzaro, poi, con il Comando Provinciale non ancora tripartito con Vibo Valentia e Crotone, disposi che il Reparto Operativo fornisse equipaggio di tre unità, ovviamente con auto e abito civili, con elenco da me redatto quindicinalmente di località sensibili, eccome sensibili!, per affiancare personale delle Stazioni…

Veniamo ora a quel che ho disposto quale Comandante della Legione Veneto… Lo si può dedurre dalla circolare citata… Era accadutoche il 6 agosto 2007, due militari del Reparto Operativo di Padova, durante un servizio di notifica atti, in uno stabile a rischio si imbatterono in tre extracomunitari in stato di alterazione, che li aggredirono fino a causare ad uno lesioni per cui fu ricoverato in ospedale… Il coraggioso COBAR legionale, in una delibera ad hoc, scrisse che …”Il Comandante di Regione nei giorni successivi, dopo aver diffuso la circolare ad hoc ai 7 Comandanti Provinciali, ai 34 di Compagnia e 275 di Stazione, in una conferenza stampa lanciava e ribadiva in maniera concreta “L’allarme della criminalità straniera”… Per la prima volta, prosegue il COBAR, un così alto dirigente dell’Arma ha avuto l’autorevolezza e la consapevolezza di rilevare in maniera marcata il rilevante incremento della citata criminalità, con un aumento esponenziale dei militari feriti….” La circolare richiamata sanciva il concetto che il dispositivo deve essere sempre commisurato alla circostanza… Il Carabiniere in divisa non può né deve soccombere!… Nei casi di difficoltà, mi vengano rappresentate vicende d’interesse, investendomi del problema, al fine di consentire di potermi rivolgere, per le vie formali, ai Capi degli Uffici Giudiziari competenti, per rappresentare motivazioni di sostegno, pur nel rispetto dell’autonomia dell’Ordine Giudiziario… Al punto 4 della circolare in parola, era scritto: “”Ognuno si assuma le proprie specifiche responsabilità! E voi, lo so, come lo sanno tutti, Autorità, Magistrati, e soprattutto la Popolazione, il Vostro Dovere lo fate e lo fate oltremodo bene!! I Comandanti dei vari livelli devono necessariamente adottare strategie sempre più incisive e forti: NON È UN INVITO, È UN ORDINE! La lotta alla criminalità straniera è la sfida degli anni a venire!””. Infatti lo stiamo vivendo…

Cosa aggiungere? Niente…Solo che Comandanti dell’Arma e Guardia di Finanza, unitamente a Questori, procedano nel proprio ambito, con determinatezza, senza aspettare il miracolo della Politica…che magari ci sarà…ma quando?… pensando in primis ai propri operatori e alle Loro Famiglie…Prima che sia troppo tardi!!…Ho finito!
CARABINIERE Raffaele Vacca, Generale di Divisione nella Riserva

DEL DIRETTORE
Ad integrazione di quanto ben rappresentato da chi la carriera nell’Arma l’ha vissuta sulla strada (nel lontano 1975, con un Carabiniere, operai l’arresto di un indiscusso boss locale. Circondato da oltre 40 pluripregiudicati, alla mia richiesta di rinforzi, Egli, comandante di sezione del Radiomobile capitolino, mi dirotto – discutendo con la Centrale Operativa per l’ordine impartito autonomamente – le autoradio in servizio che erano posizionate distanti. In mio ausilio, iniziale ma determinante, intervenne la pattuglia dell’allora IV° Distretto di Polizia, con i quali operavamo sempre a protezione l’uno dell’altro). Fatto quest’inciso, per i “grandi signori gallonati” ma stranamente quasi mai feriti in colluttazioni o conflitti, aggiungo: nei riportati numeri della mancanza di personale, nessuno ricorda che a quei numeri, vanno aggiunti i militari feriti (di tutte le Forze di Polizia dello Stato e della Polizia Locale compresa), che vengono sottratti al servizio attivo e quindi fanno abbondantemente aumentare le mancanze di personale. E proprio mentre stiamo scrivendo, un Agente di un Commissariato di Roma – a cui facciamo gli auguri di una completa e pronta guarigione – è stato investito volontariamente da un filippino e sbalzato in aria, riportando lesioni fortunatamente non letali. Altro militare che non risulta nelle statistiche ma che è e sarà assente per diverso tempo!
Nessuno dei Comandanti (di tutti i Corpi), non avendo quasi mai operato se non davanti ai media, si pone la domanda di come si sente un operatore di Polizia, dopo aver rischiato la vita, vedersi liberato l’autore del reato immediatamente (personalmente, arrestai un “signore” alle 4 di notte, processo direttissima alle 9,30 ed alle 10,30, mentre ritornavano dal Tribunale, lo arrestai nuovamente per “rapina”, ricevendo la risposta che doveva pagare l’avvocato!), nei casi gravissimi ottenendo l’esimente per “seminfermità”, che ormai solo un “cretino” non chiede. Basta fingere di “sbarellare” o “non comprendere”, ed il gioco è fatto.
Sentire poi un tizio, che “non si fida delle Forze dell’Ordine”, quelle stesse Forze dell’Ordine che in 3 giorni hanno arrestato gli autori di tre diversi omicidi, o usare termini di vilipendio e nessuno che interviene mentre le Istituzioni non si costituiscono parte civile, facendoti venire il dubbio se sei tu l’unico idiota che crede ancora nella Giustizia, con politici, che godono e pretendono auto blindata, autista e scorta – ovviamente bene armata – chiedere il disarmo delle Forze di Polizia, non costituisce motivo più che sufficiente per compromette lo stato psicofisico dell’operatore?

Gli uomini, per strada, si chiedono – e pretendono – che i vertici abbiano uno scatto di orgoglio e mettano politici e Autorità Giudiziaria, di fronte alle loro responsabilità chiedendo che, come c’è il concorso esterno nei reati (mafia, terrorismo, associazioni a delinquere), chi opera con superficialità, consentendo al delinquente di continuare nella sua azione criminosa, DEBBA RISPONDERE DI CONCORSO ESTERNO, NEL REATO!

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