Roma, 3 maggio – La terra fertile è stata erosa a una velocità tra le 10 e le 40 volte superiore alla sua capacità di rigenerazione. Il 40% delle guerre degli ultimi 60 anni è stato causato da clima, suolo, risorse. La guerra siriana e il terrorismo di Boko Haram sono figli anche dei mutamenti climatici. L’attuale modello agricolo industriale ha fallito.
Del tutto compenetrato con il modello economico dominante, fondato sempre sulla sottrazione e mai sul ritorno, su processi economici che distruggono la vita, portano all’estinzione di specie animali e vegetali e conducono al collasso gli ecosistemi. Un modello realizzato per il profitto di pochi, causa di squilibri economici, di pericolosa instabilità, di disperata povertà, di fame e disoccupazione.
Per la prima volta nella storia dell’umanità il futuro della specie umana non è più certo: le calamità climatiche, i conflitti e le guerre ci spingono verso il collasso ecologico, economico e sociale.
Oggi siamo arrivati all’ultima chiamata per scegliere un’altra strada. Una strada basata sulla cittadinanza globale e sulla condivisione delle risorse, che punti ad un’economia circolare fondata sulla rigenerazione delle risorse.
L’agricoltura ha un ruolo determinante in questa nuova visione. La nuova agricoltura restituisce fertilità al terreno attraverso metodi biologici. Assicura prezzi giusti agli agricoltori in modo che possano restare sulle loro terre per continuare a produrre cibo per i cittadini e le comunità.Sostituisce il processo lineare di sfruttamento del suolo e delle risorse con un processo circolare di restituzione che garantisce la resilienza, la sostenibilità, la giustizia e la pace. Questa nuova agricoltura è parte di un processo che punta a ridefinire il concetto di democrazia e libertà. È un’agricoltura che può generare una nuova economia e una nuova democrazia: la democrazia della Terra.
È questo il cuore del messaggio contenuto nel Manifesto Terra Viva, presentato a Cascina Triulza da Banca Etica e Fondazione Triulza.
Il Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015 ha voluto aprire il suo programma culturale con un evento particolarmente significativo, a cui hanno preso parte Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con delega a Expo Milano 2015, Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica ed Etica Sgr, Sabina Siniscalchi, Vicepresidente Vicario Fondazione Triulza,Hilal Elver, Special Rapporteur dell’ONU per il Diritto al Cibo.
“Terra Viva” è un documentodi analisi e di denuncia, ma soprattutto di propostasu come superare il paradigma dell’economia lineare estrattiva in favore di quella circolare rigenerativa, per guidare non solo la gestione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma tutte le scelte economiche e sociali.
Il manifesto Terra Viva è frutto del lavoro e dell’elaborazione – guidata dall’ambientalista Vandana Shiva – di un panel di ricercatori ed esperti provenienti da tutto il mondo, fra i quali Luc Gnacadja, ex segretario della Convenzione Onu di lotta alla desertificazione; Andrea Baranes, economista; Nnimmo Bassey, premio Nobel alternativo.
(fonti Ufficio stampa Navdanya International, Fondazione Triulza, Kosmìos).