Roma, 30 maggio 2019 – Su il Corriere Di Bologna del 29 maggio un interessante articolo di Gianluca Rotondi:”Il processo, la svolta strage di Bologna, indagato bellini, l’uomo dei misteri..lui:innocente”..
Indagato di nuovo l’uomo dei misteri Paolo Bellini, fascista di Avanguardia Nazionale con solidi contatti nei Servizi segreti, di nuovo indagato per concorso nella strage alla stazione. La decisione è stata formalizzata dalla Procura Generale dopo aver ottenuta la revoca del proscioglimento disposto nei suoi confronti il 28 aprile del 1992…..Concessi sei mesi per trovare riscontri all’ipotesi investigativa che collocherebbe l’ex terrorista nero alla stazione il giorno della strage..Si tratta dell’ormai famoso filmato super 8 girato da un turista nei momenti precedenti e successivi all’esplosione in cui si vede un uomo che per gli inquirenti ha una spiccata somiglianza con Bellini; dell’intercettazione ambientale del ’96 in cui Carlo Maria Maggi, capo dei terroristi di Ordine Nuovo del Triveneto condannato per la strage di Piazza della Loggia (Brescia 1974 nda) e morto nel 2013, parlando con un familiare dice che “la strage di Bologna fu opera dei NAR di Giusva Fioravanti” e che “a portare l’esplosivo fu l’aviere”, secondo gli inquirenti un riferimento a Bellini che aveva il brevetto di pilota e che negli ambienti di estrema destra era noto per questa sua passione; infine i legami di Bellini con Sergio Picciafuoco, certamente presente in stazione il giorno della strage che fu prima condannato e poi assolto,che emergono dalla sentenza di primo grado sulla trattativa Stato/mafia…
Sin qui la sintesi dell’articolo..che fa denotare un intreccio di inchieste che a tentare di riassumerle genererebbe solo confusione per i miei 25 lettori…Concentriamoci invece sulla figura di Paolo Bellini…personaggio in verità molto particolare e oscuro….come tanti nelle travagliate vicende giudiziarie italiane….da mettere paura…
Quindi un libro che fa riflettere, come tanti, sulle strategie della mafia, è quello del giornalista Giovanni Vignali,”La Primula Nera”, Editore Aliberti, che racconta appunto il ruolo del terrorista reggiano Paolo Bellini, accusato di omicidi vari, tra i quali anche quello politico, dai contorni ancora non chiari, del giovane dell’ultra sinistra Alceste Campanile nel 1975, come anche di partecipazione alle stragi della mafia siciliana del ’93, alla luce delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Brusca. Bellini, nel ’92, a cavallo tra gli omicidi di Falcone e Borsellino, era stato incaricato dalla Polizia Giudiziaria di Firenze di recuperare opere d’arte rubate a Modena, racconta Vignali. Lui, per adempiere alla missione, si recò in Sicilia, per parlare (..pensa te!..) col braccio destro di Totò Riina, Antonino Gioè, che aveva conosciuto in carcere. Gioè gli disse che la mafia non era in possesso dei quadri rubati a Modena, ma di altri sottratti a Palermo. A quel punto nacque una trattativa: il braccio destro di Riina si disse disposto al recupero delle opere rubate nel capoluogo siciliano, in cambio di benefici carcerari per i boss condannati nel maxi-processo.
Sarebbe proprio durante i famosi colloqui tra Gioè e Bellini – continua il giornalista Vignali – che si svilupparono i ragionamenti sul cambiamento della strategia mafiosa contro lo Stato. Infatti, Brusca, che aveva spiato i due, ha riferito che sarebbe stato Bellini a introdurre il famoso discorso: “Se voi uccidete un giudice lo Stato lo sostituisce, ma se colpite la torre di Pisa, il danno per il Paese è peggiore”.
Da queste dichiarazioni, si evince che “la Primula Nera” avrebbe avuto un ruolo importante nella stagione di stragi del ’93 contro il patrimonio artistico italiano. Un anno dopo dai suoi viaggi in Sicilia, Bellini si sentì isolato e scappò in Portogallo. Erano stati intanto uccisi Falcone e Borsellino e Riina era appena stato arrestato. Il terrorista temeva vendette mafiose.“Le affermazioni che ha fatto a maggio 2012 Brusca” , afferma Vignali, “sono cose che aveva già detto e poi ritrattato. Le indagini su quella stagione in parte continuano, in parte sono state riaperte sulla base di nuovi elementi emersi (il cui contenuto è però in gran parte secretato). Ora, sul killer reggiano, il mafioso ha ribadito un concetto che sembrava aver abbandonato”.
Ciò premesso, alla luce delle riflessioni che possono scaturire quando si parla o si legge di Mafie e Terrorismi, dobbiamo tutti chiedere, con serietà e fermezza alle Istituzioni della Repubblica, se è stato fatto e si fa davvero di tutto per far piena luce sui tragici eventi che hanno offeso la coscienza dei Cittadini onesti, e questo senza “Omissis”, senza “Se.. e …Ma”, ma senza, soprattutto, il ben noto principio di “ Omettere, Ritardare, Insabbiare….”.
Certo, in Italia di anomalie ce ne sono molte, in primis, la vera anomalia nostrana, è quella di pezzi di politica deteriore che con le mafie si sono interfacciate… Sappiamo tutti che se questo vincolo mostruoso non viene tagliato, la malapianta mai morirà, come è giusto, per asfissia. Depistante, per i Cittadini inconsapevoli, come anche sostenuto su questa testata, far credere che Cosa Nostra sia allo stremo perché alcuni commercianti coraggiosissimi, che meritano rispetto, ammirazione ma soprattutto protezione, abbiano denunciato il pizzo, come spesso emerge dai media. La lotta alle mafie non si può ridurre al numero di scagnozzi latitanti arrestati, perchè la Magistratura e le Polizie, per intervenire in maniera efficace, devono avere strumenti adeguati.
Nel 2012, il Parlamento Europeo di Strasburgo ha approvato l’istituzione della prima Commissione Parlamentare Antimafia Europea della storia. Un risultato straordinario, che arriva al termine di un lavoro iniziato nel 2010, con l’approvazione, all’unanimità, della risoluzione sul crimine organizzato dell’Unione Europea, della quale la combattiva e bravissima Sonia Alfano, Europarlamentare, figlia di Vittima di Mafia, è stata relatrice unica. Ciò significa che le istituzioni europee non hanno intenzione di indietreggiare rispetto al crimine organizzato, ha spiegato l’On. Alfano, il cui contrasto rappresenta una priorità! Il mandato è quello di studiare il fenomeno criminale organizzato a livello transnazionale e di elaborare un vero e proprio piano per il contrasto europeo alle mafie, alla corruzione e al riciclaggio di denaro.
Quindi, dall’Europa, un segnale forte di speranza anche per il futuro della nostra amata Italia, alla cui difesa dobbiamo tutti sentirci impegnati, soprattutto i più giovani..e ciò sta accadendo. con forte azione di controllo e attenta vigilanza!!