Roma . Ricordato il Colonnello dei Carabinieri Antonio Varisco, massacrato dalle Brigate Rosse
Roma, 13 luglio – La data dell’anniversario dell’istituzione del Corpo dei Carabinieri Reali del 1814, ricorda purtroppo l’uccisione del Tenente Colonnello dei Carabinieri Antonio Varisco, barbaramente massacrato con 18 colpi di fucile a canne mozze caricato a pallettoni, da un commando di terroristi il 13 luglio 1979, mentre alla guida della sua vettura transitava sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, con un vile attentato tipico del loro comportamento, l’uccisione a tradimento.
Varisco, già in licenza precongedo, era il primo Comandante dei Carabinieri del Reparto Servizi Magistratura (la cui istituzione venne da lui stesso proposta nel 1976), con sede presso il Tribunale di Piazzale Clodio di Roma, Tribunale nel quale aveva trascorso la sua vita militare dal dicembre 1957 quale Comandante della Tenenza di Roma – Tribunali.
Nel 1966 assunse il comando del Nucleo Tribunali, Traduzioni e Scorte di Roma e, nel 1973 con il grado di Maggiore, divenne Comandante del Nucleo di Polizia Giudiziaria di Roma. Nel 1976, promosso Tenente Colonnello, venne nominato Comandante del Reparto Servizi Magistratura, un comando che cresceva in relazione al suo grado, proprio perchè incarnava l’Arma dei Carabinieri in seno alla Magistratura. Ufficiale apprezzato, rispettato e ben noto a noi tutti operatori della Polizia Giudiziaria, di qualunque Corpo di appartenenza e grado, proprio per la sua disponibilità ed affabilità con chiunque, venendo lui a salutarti se ti scorgeva per primo.
E tale sua funzione era ben chiara alle Brigate rosse che, nella rivendicazione con il solito volantino, parlavano di Antonio Varisco quale “simbolo” dello Stato poiché ex collaboratore del Gen. Dalla Chiesa ed elemento di raccordo tra la magistratura, le forze dell’ordine e le carceri.
Nel 1982, venne decorato di Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria con la seguente motivazione: “ … assolveva i suoi particolari e delicati compiti con assoluta dedizione, responsabile impegno e ammirevole tenacia, pur consapevole del gravissimo rischio personale per il riacutizzarsi della violenza eversiva contro l’intero ordine giudiziario. Fatto segno a numerosi colpi di arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da un gruppo di terroristi, sublimava con il supremo sacrificio una vita spesa a difesa della collettività e delle istituzioni democratiche”.
Così, stamane, a commemorarlo, davanti alla stele che ricorda il Caduto ed eretta nel luogo ove egli fu assassinato, il Comandante della Legione Carabinieri Lazio, Generale di Divisione Angelo Agovino, il Prefetto di Roma Paola Basilone, il Procuratore Pignatone, i capi degli uffici giudiziari del distretto della Capitale e autorità civili e militari.
Dopo la resa degli onori militari da parte di un picchetto in armi, è stata deposta una corona di alloro.