Nonostante fosse in licenza, il T.Col. Varisco, a bordo della sua Bmw, si stava recando al Tribunale quando sul Lungotevere venne affiancato da due autovetture che lanciavano prima delle bombe fumogene e quindi, gli esplodevano contro, con un fucile a canne mozze, ben 18 colpi, uccidendolo
Le Brigate Rosse rivendicarono l’attentato con un volantino dal quale emergeva che Varisco era stato ucciso quale “simbolo” dello Stato poiché ex collaboratore del Generale Dalla Chiesa ed elemento di raccordo tra la magistratura, le forze dell’ordine e le carceri.
Il 25 maggio 1982, con Decreto del Presidente della Repubblica, gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria con la seguente motivazione: “ … assolveva i suoi particolari e delicati compiti con assoluta dedizione, responsabile impegno e ammirevole tenacia, pur consapevole del gravissimo rischio personale per il riacutizzarsi della violenza eversiva contro l’intero ordine giudiziario. Fatto segno da numerosi colpi di arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da un gruppo di terroristi, sublimava con il supremo sacrificio una vita spesa a difesa della collettività e delle istituzioni democratiche”.