Il viaggio della misericordia

Roma, 5 ottobre – Un viaggio per unire. Un viaggio per rendere visibili gli invisibili.

Un viaggio per ribadire il valore della vita rispetto alle apparenze di crescita. L’intenzione di un continuo percorso della Carità, a tappe, volta per volta, nei singoli viaggi pastorali.

L’attenzione di Papa Francesco e su Papa Francesco si concentra e si diffonde nelle regioni del mondo. La meditazione, preghiera, del Vescovo di Roma, vissuta giorno per giorno, si offre nella visita e si confronta con la pluralità dei contesti.

In ogni situazione sociale, politica, familiare può accadere un frazionamento della potenziale o concreta realizzazione della persona. Ma la ricerca, la messa in luce,
l’accoglimento imprescindibile dei singoli talenti, di cui ogni individualità è portatrice, rappresenta  la garanzia per la presenza di ciascuno nel tessuto collettivo.

Diverse possono essere le proporzioni, variabili i tempi rispetto ai quali il singolo si trovi a limitare le proprie istanze rispetto al contesto. L’intensità, la durata e la qualità della pressione sociale sulla maturazione e sulla realizzazione di ciascuno fa la differenza fra sostegno, spirito di tolleranza o sopraffazione. Non lasciando da parte neppure la situazione in cui l’apparente non provocazione e assenza di segnale di eccessiva limitazione consistano concretamente, invece, in assenza di protezione e considerazione con conseguente scarto esistenziale.

L’alienazione sociale, voluta o distratta, verso i soggetti più fragili genera molto spesso su chi non viene valorizzato anche la finale alienazione da se stesso. I costi morali e sociali di tali evenienze sono ben più alti della possibile iniziale disposizione all’ascolto. E la perdita è sempre reciproca. La mancanza di reale incontro priva di un’irripetibile occasione di confronto. La proiezione empatica inizia col buongiorno della vita e si protrae fino alla sua conclusione. E oltre. La mancata considerazione empatica, l’assenza di rispetto verso chi appare problematico o la mitizzazione del potere, l’egoismo collettivo, l’ambizione incontrollata, il fondamentalismo, il desiderio di onnipotenza.sono categorie che possono essere storicizzate, superate, oltrepassate dalla consapevolezza della complessità, dall’urgente gravità della mancanza di attenzione, dalla necessità della limitazione del potere nella propensione a servire dignitosamente il bene comune.

I diritti umani imprescindibili sono fonte per i diritti dei singoli e delle collettività. I diritti ambientali evidenziano i danni persino irreversibili sulla vita dei soggetti singoli e sociali. Ma la Terra ha il suo proprio diritto al rispetto,  Possiamo custodire il Creato, avvalercene con mitezza. Non ci appartiene sfruttarlo sconsideratamente.

È un prestito che va restituito anche in prospettiva delle generazioni future. Dobbiamo amare il nostro tempo. La fedeltà alla Dottrina cita le Beatitudini.

La Chiesa è un ospedale da campo che cura le ferite. Una Chiesa con le porte chiuse tradisce se stessa, se non costruisce ponti, diviene una barriera.

Papa Francesco ci ha detto molto.

Ora il Sinodo.

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