
Più di un miliardo di euro di utile netto nel 2024 per Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, e +19,9% rispetto al 2023, con ricavi pari a 3,68 miliardi in rialzo del 15,5% rispetto al 2023. Il risultato è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate. Gli investimenti sono stati di 2,69 miliardi, in crescita del 17,6%. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti l’approvazione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2024 di 796.358.830,40 euro, ossia 39,62 centesimi di euro per azione.
Terna utile record anche nel 2025
Per il 2025 è previsto che il Gruppo Terna possa conseguire ricavi per 4,03 miliardi e un utile netto di Gruppo pari a 1,08 miliardi. I capisaldi dell’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028 presentato oggi sono un significativo incremento degli investimenti che, con 17,7 miliardi di euro in cinque anni, segnano un nuovo record per Terna, la programmazione territoriale, per facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete, e il rafforzamento del ruolo del Gruppo al servizio della sicurezza elettrica e dell’indipendenza energetica del Paese.

Infrastrutture e Terna, quale futuro
La società punta su sostenibilità e digitalizzazione per realizzare infrastrutture fondamentali per la decarbonizzazione del Paese, a ridotto impatto ambientale, e per gestire una rete più resiliente e pronta ad affrontare le sfide del settore energetico, anche in ottica di riduzione della dipendenza dell’Italia dalle fonti di approvvigionamento estere.
Terna in linea col Green Deal UE
Gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo (oggi in parte ribadito dal Clean Industrial Plan) prevedono, entro il 2030, una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. I target di decarbonizzazione al 2030 sono molto ambiziosi anche a livello nazionale, secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) aggiornato nel 2024: il 63% dei consumi finali del settore elettrico al 2030 dovrà essere soddisfatto da produzione rinnovabile, con una capacità installata di fotovoltaico ed eolico che nel nostro Paese dovrà raggiungere i 107 GW, rispetto ai 50 GW installati a fine 2024.
Un obiettivo fondamentale sarà, infine, quello legato all’incremento della resilienza delle infrastrutture, di fronte all’intensificarsi della frequenza di eventi meteorologici estremi. Anche in ottica mobilità elettrica, per la diffusione delle auto a batteria. Oggi in Italia ci sono 64.000 punti di ricarica pubblici, per 32.000 colonnine (più le wallbox), con 289.000 vetture a corrente: per il boom delle vetture verdi, serve un numero superiore di stazioni, specie quelle ad alta velocità.