L’attesa telefonata Trump-Putin: tra speranze e timori, cosa si sono detti
È durata quasi tre ore la telefonata Trump-Putin sull’Ucraina. Risultato: il conflitto deve concludersi con una pace duratura.

Per giorni, settimane, l’annuncio di una possibile telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin aveva tenuto il mondo con il fiato sospeso. Poi, finalmente, quella lunga conversazione di quasi tre ore è arrivata, scuotendo gli equilibri internazionali con la promessa di una tregua e negoziati di pace.
Ma mentre alcuni hanno accolto con sollievo e speranza l’esito di questo dialogo, altri hanno reagito con inquietudine e apprensione. Approfondiamo tutti gli aspetti di questa lunga telefonata di quasi tre ore tra Donald Trump e Vladimir Putin che ha portato a importanti sviluppi soprattutto riguardo al conflitto in Ucraina e non solo. L’obiettivo principale: una pace duratura.
Chi spera nella fine delle guerre
Per molti, soprattutto tra coloro stanchi del conflitto, la notizia della telefonata è stata una boccata d’ossigeno. La prospettiva di una tregua immediata di 30 giorni, il fermo agli attacchi sulle infrastrutture ucraine e l’avvio di negoziati concreti rappresentano finalmente un passo verso una pace possibile.
Chi guarda agli Stati Uniti e alla Russia come attori indispensabili per la stabilità globale ha visto in questo dialogo una nuova fase di cooperazione: la promessa di migliorare le relazioni bilaterali, fermare la proliferazione di armi strategiche e prevenire nuovi conflitti in Medio Oriente alimenta un cauto ottimismo. Perfino lo scambio di prigionieri – 175 persone che torneranno a casa – è stato percepito come un piccolo segno di umanità riemersa. In questa visione, Trump viene visto come colui che può, pragmaticamente, arrivare a compromessi impensabili per altri leader, in nome di una pace duratura.
Chi teme Putin
Ma c’è un’altra metà del cielo. Per molti osservatori, in particolare in Europa e in Ucraina, la telefonata è apparsa come una minaccia silenziosa. L’esclusione dell’Unione Europea dalle discussioni principali ha sollevato timori su un possibile riassetto geopolitico dove l’Europa rischia di essere marginalizzata.
A Kiev, l’annuncio della telefonata non è stato accolto con entusiasmo, ma con apprensione: si teme che dietro il linguaggio dei negoziati si nascondano concessioni difficili da accettare. L’ipotesi della cessione del porto di Odessa, la conferma della Crimea sotto controllo russo, il mantenimento del 20% del territorio ucraino nelle mani di Mosca… tutto questo ha il sapore amaro di una pace imposta. Zelensky e molti suoi sostenitori vedono in questa intesa il rischio di essere sacrificati sull’altare di un equilibrio più grande, deciso altrove e senza di loro.

Unione Europea esclusa?
L’UE sembra essere stata esclusa dalle discussioni principali, sollevando interrogativi sul suo ruolo futuro negli equilibri geopolitici.
Punti salienti della telefonata tra Trump e Putin
Tregua immediata e negoziati
- Tregua di 30 giorni: stop agli attacchi russi a centrali e infrastrutture ucraine.
- Negoziati tecnici: avvio di discussioni per un cessate il fuoco nel Mar Nero e una pace permanente.
- Stop all’invio di armi: richiesta del Cremlino per interrompere il flusso di armi verso l’Ucraina.
- Scambio prigionieri di guerra: Russia e Ucraina si scambieranno 175 prigionieri.
Come potrebbero cambiare le relazioni USA-Russia e cosa potrebbe accadere dopo la telefonata
- Miglioramento delle relazioni bilaterali USA-Russia.
- Focus sulle centrali energetiche, inclusa la centrale nucleare di Zaporižžja.
- Cooperazione in Medio Oriente per prevenire conflitti futuri.
- Stop alla proliferazione di armi strategiche.
- Accordo sulla prevenzione di un Iran in grado di minacciare Israele.

Ucraina e Zelensky
Uno degli aspetti che ha fatto più discutere di questa telefonata tra Trump e Putin è stato proprio l’assenza di Volodymyr Zelensky dal tavolo (virtuale) delle trattative. Non solo il presidente ucraino non è stato coinvolto, ma si spera che venga coinvolto nel momento di discutere dei dettagli più significativi.
Quale sarebbe il destino dell’Ucraina e di Zelensky dopo la telefonata?
- Possibile cessione del porto di Odessa alla Russia.
- Crescita delle preoccupazioni ucraine riguardo ad altre concessioni territoriali.
- Probabile mantenimento della Crimea da parte della Russia e controllo del 20% del territorio ucraino.
- Concordare gli accessi portuali nel Mar Nero.
