Roma, 13 luglio – In questi giorni gli italiani vacanzieri dell’ultima ora stanno valutando prezzi e destinazioni e tra queste la Greciaè sempre una delle preferite. Ma quest’anno c’è la situazione che sappiamo e allora che fare? Andare oppure no?
Perché sì. La Grecia continua a costare poco, anche se quest’anno è già un po’ aumentata rispetto al passato. Ma con 15 euro a testa si cena al ristorante e con 50 euro a notte si può trovare una stanza doppia con colazione compresa. E poi la Grecia resta sempre bellissima: storia, mare, cultura e simpatia della gente la rendono comunque piacevole e attraente, specie nelle isole, dove di turisti ne sono arrivati già molti, da ogni parte d’Europa. La Grecia, poi, produce carne, pesce, formaggi, verdura e frutta, quindi il grosso dell’alimentazione fresca dovrebbe essere reperibile a prezzo accessibile e le sue spiagge sono quasi sempre semivuote. Cosa che garantisce pace e relax. E’ probabile poi che molti turisti si facciano spaventare e che queste siano ancora più deserte del solito, frequentate solo dai locali.
Perché no. Si possono avere difficoltà a reperire alcuni beni di prima necessità come le medicine, ad esempio, o il carburante. Per quello che riguarda le prime sarebbe meglio portarsi da casa quelle che si usano abitualmente, specie se andrete nelle isole, dove qualche problema di approvvigionamento potrebbe esserci a causa della mancanza di carburante. E’ possibile, infatti, che le pompe di benzina, i traghetti e in generale i mezzi di trasporto greci si trovino a corto di carburante per mancato approvvigionamento. E il rischio più serio per un turista potrebbe essere proprio quello di trovarsi bloccato su un’isola o non trovare benzina per la macchina. Comunque il ministero dell’Economia greco assicura di avere riserve sufficienti sia per le isole che per la Grecia continentale. Per chi viaggia in aereo, sarebbe meglio scegliere compagnie non elleniche. Quanto alla valuta va ricordato che i turisti non hanno per ora limitazioni ai prelievi di euro (ma i bancomat potrebbero non essere riforniti), tantomeno nell’uso delle carte di credito emesse in paesi esteri. I problemi di liquidità sarebbero invece gravi in caso di uscita del Paese dall’euro: i bancomat potrebbero restare vuoti e bar e ristoranti potrebbero non accettare più le carte di credito. Calcolate dunque di portarvi contanti sufficienti per pagare tutto (l’euro sarà comunque ben accetto). Quando possibile è meglio pagare alberghi o appartamenti prima di partire (con carta di credito e non con bonifico bancario). In caso di Grexit, la Banca Centrale Greca potrebbe emettere una moneta alternativa, sorta di ‘pagherò’ (“I owe you”) validi solo in Grecia. Se vi vengono dati come resto, dovrete cercare di spenderli tutti in loco perché fuori dalla Grecia sarebbero carta straccia. Le banche greche, poi, sono chiuse dalla fine di giugno e per ora non se ne prevede la riapertura, per impedire ai cittadini di prelevare. Chi ha bisogno di servizi finanziari si troverà in difficoltà.
Infine è teoricamente possibile che in caso di uscita dall’euro anche uffici pubblici, musei, poste e negozi gestiti da privati decidano di abbassare le saracinesche, per questioni di ordine pubblico o semplicemente per la difficoltà di gestire il quotidiano e pagare i dipendenti.