Una gita a … Gli “infernot” del Monferrato
In Piemonte alla scoperta di certe cantine molto … particolari.
Roma, 6 novembre – Autunno, tempo di castagne, brume mattutine sui campi e uve che maturano nelle botti per diventare vini in gennaio.
Il momento ideale per una gita nel Monferrato, terra di vigne e colline, agnolotti ripieni alla piemontese, brasati e bolliti da gustare nelle osterie sparse sul territorio.
Il Barbera, il Freisa, il Grignolino (celebre quello prodotto nella tenuta messa su da Nils Liedholm, famoso calciatore e allenatore di Milan e Roma) si fanno in questo periodo anche nelle cantine più tipiche del Basso Monferrato: gli infernot. Qui si conservano botti e bottiglie, qui si fanno degustazioni di vini e prodotti tipici del territorio per gli amanti del genere o per i visitatori occasionali.
Ce ne sono 47 di infernot, cantine scavate nella pietra “da cantoni”, sottoterra, dove ci si può perdere con la fantasia tra nicchie decorate, botti artigianali e passaggi segreti. Per vivere giornate belle e particolari, dal forte sapore autunnale, immersi in atmosfere del passato ma ancora molto attuali e da riscoprire, da non dimenticare più.
Basti ricordare che dall’estate del 2014 gli infernot del Monferrato sono stati proclamati Patrimonio dell’Umanità.
Per saperne di più: www.ecomuseopietracantoni.it