Roma, 7 luglio – Anche quest’anno, puntuale come i treni di una volta, arriva Umbria Jazz, la popolare rassegna dedicata ad una delle musiche più belle ed amate del mondo che si svolge da ormai quattordici anni. Un festival che ruota tutto attorno alla formula vincente che unisce la grande musica e le suggestioni dell’acropoli perugina, un concentrato di storia, arte, tradizioni. Per questo, stavolta, la meta che vi consigliamo per la vostra gita è proprio Perugia, la città che ospita lo scenario dei grandi eventi, l’Arena Santa Giuliana, dove, tra gli altri, quest’anno si potranno ascoltare Mika, Buddy Guy, Diana Krall, Stefano Bollani, Chick Corea, Pat Metheny & Ron Carter, la reunion di Steps Ahead, l’inedita partnership John Scofield- Brad Mehldau-Mark Guiliana, Marcus Miller, il quartetto di Branford Marsalis con Kurt Elling, Melody Gardot, George Clinton. I concerti nei due teatri cittadini (la rilettura di Bach di Ramin Barhami-Danilo Rea, Roberto Gatto, The Golden Circle, l’omaggio “Duke” di Fabrizio Bosso, la novità Jacob Collier, Ezio Bosso, la Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella e molto altro) propongono musica di qualità per veri fan del jazz. I palchi all’aperto (musica in piazza e gratuita) rappresentano invece la continuità con l’Umbria Jazz delle origini e la sua vocazione popolare. Con il funky di Fred Wesley, i ritmi cubani di Pedrito Martinez, la classica vocalità di Alan Harris e lo swing-jive di Ray Gelato, e naturalmente con i Funk Off. Alle tradizionali location del festival si aggiungono due spazi-simbolo di Perugia: la basilica di San Pietro, dove Paolo Fresu presenterà due sue produzioni, una delle quali inedita, frutto della collaborazione tra Umbria Jazz e Sagra musicale Umbra e la Galleria Nazionale dell’Umbria dove, nell’ambito dei concerti di mezzogiorno, si esibirà anche il tredicenne prodigio Joey Alexander. La Galleria ospita anche una mostra fotografica di Silvia Lelli e Roberto Masotti. Ed a proposito di collaborazione con le istituzioni culturali perugine, spicca la rilettura della Such Sweet Thunder di Duke Ellington a cura di Mario Raja con l’orchestra del Conservatorio in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare.