L’anima veneziana di Santorini

La famosissima isola greca dal nome che ci riporta a Venezia

Roma, 25 novembre 2024 – Santorini, chi non la conosce, anche solo per averla vista in foto o in Tv?

Le cupole azzurre che spiccano sulle sue chiese e case bianche sono l’immagine stereotipata della Grecia, che appare su ogni rivista o catalogo di viaggio.

La bellezza romanticamente struggente dei suoi tramonti rimane nel cuore dei tantissimi innamorati che vanno fin lì ad ammirarli.

Ma Santorini non è solo una delle isole greche più visitate, meta obbligata delle navi da crociera, al punto che nell’estate passata si era pensato anche di mettere un numero chiuso per limitare il turismo di massa.

Santorini è anche leggenda, tanto che l’enorme eruzione vulcanica che la devastò e sventrò tra il 1627 e il 1600 a.C. dandole la forma attuale ispirò a Platone il mito di Atlantide e molti cominciarono ad identificarla proprio con quest’ultima.

La storia, invece, ci dice che Santorini ha un nome di origine veneziana.

A chiamarla così, infatti, fu proprio un veneziano, Giacomo Barozzi, che qui era arrivato dopo che l’isola era stata ceduta a Venezia nel 1200.

Ad ispirarlo fu la cappella dedicata a Sant’Irene che si trovava vicino alla baia che faceva da porto alla flotta della Repubblica veneta.

Da Sant’Irene e a Santorini il passo è breve e Barozzi così la chiamò.

Nel 1207, a Santorini, Venezia instaurò il Ducato di Nasso, rafforzando la sua presenza nell’Arcipelago delle Cicladi, di cui l’isola fa parte.

Quest’ultimo, infatti, ricopriva un’importanza strategica fondamentale per garantirle il dominio sulla parte orientale del suo impero marittimo.

Un dominio del quale si era impossessata dopo la caduta di Costantinopoli nel 1204 nel corso della Quarta Crociata e che mantenne fino alla metà del XVI secolo.

Ecco perché una delle più famose isole greche, giustamente diventata una delle mete turistiche più gettonate per la sua straordinaria bellezza, ha un nome di origine italiana.

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