Roma, 4 agosto 2023 – Alta e austera sulla scogliera d’ardesia che si incunea nel mare, la Chiesa di San Pietro è il simbolo di Porto Venere.
E il punto di riferimento per tutti coloro che si trovano a navigare con imbarcazioni più o meno grandi nel Golfo di La Spezia.
Noto anche come “Golfo dei Poeti” perché è uno dei più romantici di tutta Italia.
Tanto che qui soggiornò a lungo, nel 1822, il poeta inglese Lord Byron, uno dei maggiori esponenti del romanticismo insieme ai compatrioti John Keats e Percy Shelley.
A lui è stata intitolata la grotta sottostante alla cittadina di Porto Venere, che si apre su un panorama mozzafiato della riviera ligure di ponente a cui fanno da sfondo le Cinque Terre.
Sferzata dalle acque e raggiungibile attraverso una scala che scende dalla piazza della Chiesa e poi dagli scogli, la grotta di Byron è luogo di suggestione ed incanto.
Detta anche Grotta Arpaia, fu intitolata a Byron dopo l’affissione di una lapide in italiano e inglese che diceva che costui si ispirò proprio a questo luogo per la descrizione della caverna del suo celebre poema “Il Corsaro”.
Narra poi la leggenda che proprio in questa grotta Lord Byron trovasse il suo rifugio creativo e che da qui, una volta, nuotò per ben 8 chilometri per raggiungere il suo amico Shelley.
Sia come sia, un bel bagno e una escursione nella grotta sono d’obbligo.
Anche per riempirsi gli occhi della natura che la circonda, con il mare cristallino che le si apre davanti e l’ardesia nera delle rocce della scogliera che la sovrasta.
La succitata Chiesa di San Pietro, costruita sul promontorio delle Bocche di Porto Venere tra il V e il XIII secolo in stile gotico-genovese, è inconfondibile sia da terra che dal mare.
Un altro dei luoghi cult della cittadina ligure è la Torre Capitolare, da cui si snoda la cinta muraria che porta fino al sovrastante Castello Doria e che fa da porta d’ingresso del borgo antico.
Nella dicitura ufficiale Porto Venere si scrive staccato, nell’uso comune si può scrivere anche tutto insieme: Portovenere.
Ma questo poco conta di fronte alla bellezza di questo luogo, frutto della bontà della natura e della sapienza dell’uomo. Perché chiunque arriva a visitarlo ne resta affascinato.
Per questo, nel 1997, Porto Venere, insieme con le vicine isole Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.